• Biomimetic House - La casa del futuro

    Evento/Concorso: Tesi sperimentale sulla casa del futuro
    Cliente: Politecnico di Bari
    Anno: 2024
    Location: n/d
    Area: n/d
    Categoria progetto: Progettazione Architettonica


    Progetto: Biomimetic House, La casa del futuro fra 100 anni

    Project Team: Vincenzo Di Bari, Nicola Lacalamita, Stefania Laterza, Maria Giovanna Pansini, Luca Ranieri
    Relatore: Prof. Arch. Giuseppe Fallacara


    MENZIONI / RICONOSCIMENTI
    - Mostra "Istantanee dal futuro", Basilica Santuario Madonna dei Martiri, Molfetta

    Il progetto "La casa del futuro" esplora una visione avanzata dell'abitare nell'anno 2124, immaginando abitazioni sostenibili e innovative collocate in contesti naturali lontani dalle aree urbane sovraffollate, attraverso una visione radicalmente innovativa, ispirata ai principi dell'architettura biomimetica, che studia e riproduce le soluzioni adottate dalla natura per affrontare sfide ambientali e funzionali.
    L'architettura biomimetica, quindi, è un approccio al design architettonico che si ispira alla natura e ai processi biologici. Il termine "biomimetica" deriva dalle parole greche "bios" (vita) e "mimesis" (imitazione), e riflette l'idea di emulare le strategie naturali per risolvere problemi di progettazione. L'obiettivo dell'architettura biomimetica è, appunto, creare edifici e strutture che siano più sostenibili, efficienti e armoniosi con l'ambiente.

    Nella nostra ricerca di un design efficente si è giunti a un edificio che trae ispirazione dalle ninfee acquatiche, piante straordinarie che si sviluppano sulla superficie dell’acqua e sono in grado di adattarsi alle condizioni esterne con un’efficienza naturale. Come le ninfee, che possiedono strutture leggere ma resistenti e un sistema di radici che affonda nell’acqua per ottenere nutrienti essenziali, anche "La casa del futuro" è progettata per adattarsi e interagire armoniosamente con l’ambiente marino circostante, perseguendo l’autosufficienza e la sostenibilità.

    L’edificio si erge in mare su una struttura portante in acciaio e cemento armato che funge da “radice” ancorata all’acqua. Le piattaforme abitative sono come le foglie delle ninfee: leggere e protette, racchiudono ogni unità abitativa in una cupola di vetro, avvolta da una membrana dinamica ispirata agli origami. Questa membrana si apre e si chiude a seconda delle condizioni di luce e calore, garantendo una regolazione naturale della temperatura interna, simile a come le foglie della ninfea si muovono per adattarsi al sole. Inoltre, la membrana è dotata di una pellicola fotovoltaica che consente l'immagazzinamento dell’energia solare, trasformando ciascuna abitazione in un sistema energeticamente autonomo.

    Oltre all’autosufficienza energetica, che si spingerebbe fino a produrre, anche, dieci volte più del fabbisogno degli inquilini dell'edidicio, integrando fotovoltaico, eolico, geotermico e diversi impianti che traggono energia dal mare, "La casa del futuro" si spinge oltre, immaginando un sistema integrato per la produzione alimentare. Le piattaforme ospitano serre idroponiche e giardini verticali che forniscono cibo fresco agli abitanti, riducendo la dipendenza da risorse esterne. Come le ninfee che riescono a catturare nutrienti e sostanze dall’acqua circostante, anche questo edificio è in grado di garantire un ciclo alimentare autosufficiente. La presenza di serre permette la coltivazione di ortaggi e piante commestibili in modo sostenibile, supportando un ciclo vitale chiuso dove acqua, luce e nutrienti sono gestiti all'interno della struttura che, andranno ad aggiungersi, alle risorse ittiche che si potranno reperire a costi irrisori, essendo l'edificio in mare.

    "La casa del futuro" ospita anche aree comuni pensate per rispondere allo stress generato dall’aumento della popolazione, fino a 10,5 miliardi circa (World Population Prospects 2024), che sarà costretta in spazi sempre più limitati. Le previsioni indicano, anche, che, entro i prossimi cento anni, fino al 68% della popolazione si sposterà verso aree urbane (Smart City Expo World Congress 2024), attratta principalmente dalla facilità di accesso alle risorse. Questi scenari richiedono soluzioni abitative innovative, lontane dai centri urbani già saturi e vulnerabili alle inondazioni costiere. La scelta di collocare l’edificio in mare consente di alleviare la congestione e le problematiche dell’entroterra, offrendo uno spazio abitativo alternativo e resiliente, in perfetta sintonia con l’ecosistema marino. Inoltre, grazie a un sistema di prefabbricazione, il progetto rende possibili edifici economici, funzionali e di elevato valore estetico. Questo edificio, come una ninfea, galleggia e si adatta ai cambiamenti, fornendo un rifugio sostenibile, autosufficiente e in armonia con la natura, in risposta alle sfide ambientali e demografiche del futuro.